Il decreto Brunetta sui falsi certificati medici non piace a nessuna delle parti chiamate in causa: né ai dipendenti pubblici, né ai medici stessi che, se firmano un falso certificato di malattia, rischiano, come gli statali, una multa che va dai 400 ai 1.600 euro e una condanna penale fino a 5 anni. Nei casi più gravi si rischia la radiazione dall'albo e il licenziamento. Ne parla Repubblica.
«Decisione sconsiderata - è la risposta che arriva dagli studi medici - una sanzione spropositata: se le norme non saranno corrette non firmeremo più alcun certificato. Partiamo dalla constatazione che il dottore non può sapere se il paziente stia mentendo. Se il mal di testa è inventato o le vertigini sono una scusa»?
Ho 1.500 pazienti - Luciano P. medico di base con studio a Roma parte dai numeri - e in media firmo tre o quattro certificati al giorno. Il medico deve credere al paziente e il paziente al medico. Non basta una visita per decidere che quell'emicrania è una sciocchezza e non l´inizio di qualcosa di più grave. Dovrei assumermi la responsabilità di negare la malattia. È capitato anche a me di avere pazienti che chiedono un certificato di tre giorni perché devono montare la cucina, ma l'etica non arriva mandando in galera il medico.
È una misura muscolare a fini mediatici - ne è convinto Amedeo Bianco, presidente della federazione degli Ordini dei medici - il medico deve dare la precedenza a quello che dice il paziente, non può essere un mero guardiano. Bisogna piuttosto aumentare i livelli di responsabilità e i controlli.